giovedì, aprile 16, 2009

TORINO E LE LANGHE
Seconda parte
Lunedì di Pasquetta, dopo la colazione, incontro con la guida e partenza per le Langhe. All’arrivo visita della città di Alba che sorge su una vasta conca pianeggiate circondata da splendide colline ricche di vigneti e alberi di nocciole.Il centro storico cittadino conserva costruzioni e porticati, tipicamente medievali, ricchi di atmosfera che catapultando subito con l'immaginazione i visitatori in pieno medioevo. Alba era nota come città delle cento torri, tutte costruite nel XIV e XV secolo. Oggi ne rimangono poche, fra quelle rimaste molte sono state abbassate al livello dei tetti o incorporate negli edifici.. La torre campanaria della cattedrale è una delle più alte costruzioni del Piemonte. La grande fortuna di Alba è il commercio del tartufo, il suo profumo caratteristico pervade tutta la città e l’industria dolciaria “La Ferrero” famosissima in tutto il mondo.
Dopo la visita della città siamo andati a mangiare, in un castello. Il castello di Mango colpisce subito per la sua imponenza, dominando maestoso la collina di Langa. Maniero molto bello di stile barocco, è appartenuto al ducato di Mantova fino al 1714; poi è passato ai Savoia ed infine ai marchesi di Busca. La storia di questo castello è ricca di leggende, forse per la sua posizione e per le nebbie che spesso lo circondavano nascondendolo. Attualmente è sede dell'Enoteca Regionale del Moscato e al primo piano si trova il ristorante dove abbiamo mangiato.
Nel pomeriggio visita ad uno dei Castelli più rinomati del Piemonte, il castello di Grinzane Cavour. Tra i più antichi e importanti delle Langhe, corredato di uno stupendo belvedere dominante i vigneti che si estendono a perdita d’occhio, il castello è un imponente edificio a pianta quadrilatera con un'alta torre, le cui origini risalgono al 1200. Il Conte Camillo Benso di Cavour, uno dei protagonisti dell’Unità d’Italia fu proprietario di questo Castello. Qui soggiornò tra il 1832 e il 1849, periodo in cui fu Sindaco del Comune di Grinzane. Nel Castello ancora oggi è possibile visitare la sua camera e ammirare le sale che custodiscono, molto ben conservati, gli arredi d’epoca, manoscritti e la Fascia Tricolore del Sindaco. Ed altri cimeli cavouriani. Qui si svolge, ogni anno, la più famosa asta di Tartufi al mondo. Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto visita alla tenuta vitivinicola Fontanafredda molto famosa per la produzione del Barolo. Abbiamo fatto un giro in mezzo a botti molto antiche che consevano il famoso vino.

Purtroppo siamo giunti alla giornata del rientro, ma, non si poteva lasciare Torino senza esser saliti sul colle di Superga ed aver ammirato la Basilica. Nel 1706 Il Duca Vittorio Amedeo e suo cugino il Principe Eugenio di Carignano salirono sul colle per controllare i movimenti dei Francesi inviati dal Re Sole ad occupare e assediare la città. Entrarono nella chiesetta, che si trovava allora sul colle dedicata alla Vergine delle Grazie, e fecero un voto. Se vincevano avrebbero eretto un santuario in suo onore. Il 7 settembre, vigilia della festa della Natività della vergine, avveniva l’impensata vittoria e la liberazione della città dall’assedio. Nel 1717 il Duca Vittorio Emanuele poneva la prima pietra del grandioso tempio in onore della Vergine. Quando si sale sul colle non si ha solo la gioia di vedere i capolavori che si trovano all’interno della Basilica, ma si può ammirare un panorama magnifico. Girandole in torno si ha la possibilità di vedere un vastissimo arco delle Alpi Marittime con le vette del Monviso, del Gran Paradiso, del Cervino e del Monte Rosa. Sotto queste aspre montagne si stende una pianura piena di fiumi, il Po è il più famoso, innumerevoli borghi la valle di Susa, Ed ammirare tutta Torino dall’alto. La maestosità della Basilica si può ammirarla anche da Torino. Sul verde della colina, nell’azzurro del cielo, si staglia il candore della potente costruzione barocca. Giungendo sul piazzale, l’effetto di imponenza del Tempio non diminuisce. Attraversando un ampio salone e scendendo uno scalone di marmo si accede alla solenne Cripta sepolcrale che contiene le Tombe di Casa Savoia. Come si entra si può subito ammirare il sepolcro di Re Carlo Alberto. Dalla parte destra si accede alla Cripta minore, detta “delle regine” E dalla parte sinistra si accede alla Cripta minore, denominata “dei bambini”, la quale ospita, in gran parte, salme di principini sabaudi, dall’epoca della fondazione fino ai tempi del Primo Re d’Italia. In complesso, riposano nel Reale Sepolcro sessantuno salme, tra le quali quelle di sei re e nove regine.
Ma purtroppo la collina di Superga è famosa anche per la sciagura area, avvenuta il 4 maggio 1949. Il Trimotore che trasportava la gloriosa squadra calcistica torinese, reduce da una patita amichevole disputata a Lisbona, urtò fatalmente contro i muraglioni di sostegno del giardino situato dietro la Basilica, causando la morte istantanea delle trentun persone di bordo. Atleti, direttori tecnici, giornalisti ed equipaggio. Nel punto dell’impatto ora c’è una lapide con croce marmorea dove i visitatori non tralasciano mai di fare una breve visita e di recitare una preghiera di suffragio.
Dopo un luculliano pranzo in un ristorante tipico Umbro, a Torino è iniziato il viaggio del rientro.

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